Un caro amico di mio figlio pur vivendo in campagna e amandola, soffre di allergie davvero importanti verso numerose piante, in pratica guardando il calendario dei pollini, lui in ogni periodo, ne ha sempre una che più o meno, lo fa soffrire.
Mi dispiace davvero tanto vedere che purtroppo non riesce a gioire quando la Natura esplode e pervade l’aria di più o meno visibili pollini per garantire il loro e nostro futuro.
Proprio in questi giorni stavamo guardando gli olivi che cominciano a mettere i primi boccioli e mentre io vedevo in prospettiva un buon raccolto di olive, lui già aveva l’aria preoccupata di chi sa che da lì a poco sarebbe scoppiata una crisi allergica. La diffusione dei pollini, ad esempio tramite il vento, è una delle soluzioni che il mondo vegetale ha trovato per potersi riprodurre, non essendo dotato di un sistema locomotore e sembra davvero incredibile che un organismo che fa parte della biosfera possa avere delle reazioni così avverse al proprio ambiente e riescono a viaggiare lontano e velocemente.
Spesso questi pollini si ritrovano a chilometri e chilometri di distanza dalla pianta che li ha prodotti e per questo è molto difficile cercare di evitarne il contatto. E’ preso in carico seriamente da bravi specialisti ma comunque ha sempre qualche periodo scoperto e allora gli si scatenano reazioni importanti agli occhi, rinite, asma più o meno gravi e attende fiducioso soluzioni definitive.
Certo è che una soluzione, nel frattempo, potrebbe essere restare in casa a patto però che l’aria di casa non sia “inquinata”.
Mi è capitato di leggere un interessante studio nato da una collaborazione tra il Dipartimento di Medicina Preventiva, l’Istituto di Ricerche Ambientali, il Dipartimento di Medicina Interna e altre Istituzioni prestigiose di Seul, Corea.
Questa ricerca ha dimostrato quanto alcune piante poste in casa possano purificare l’aria con una ricaduta positiva sulla salute delle persone asmatiche. Infatti la qualità dell’aria in casa può essere contaminata da composti organici volatili (VOCs) emessi dai materiali di costruzione o da oggetti presenti in casa e riferiscono che la concentrazione di queste sostanze può essere da 7 a 10 volte superiore a quella dell’ambiente esterno. Queste sostanze (VOCs) includono benzene, toluene, etilbenzene, e xilene. Possono quindi provocare, asma, vertigini, faticabilità e alcune irritazioni di orecchi, naso o gola. Il più serio di questi sintomi e con maggior ricadute sulla qualità della vita è senz’altro l’asma.
Prima di questo esperimento i soggetti avevano tentato in vari modi di migliorare la qualità dell’aria interna con purificatori, aprendo le finestre spesso, rimuovendo i materiali sospetti, senza però ottenere significativi e duraturi risultati e, non ultimo, affrontando spese non indifferenti.
Quindi, dopo queste prove e dopo aver scelto un campione di partecipanti, i ricercatori hanno condotto due fasi dell’esperimento, una nel 2006 e una nel 2007. I vasi sono stati posti in salotto, in cucina e nella stanza da letto. Le piante usate nella prima fase dell’esperimento nel 2006 sono state l’Asplenium, il Satsuma mandarin(o Citrus Unshiu) e la Gardenia nel salotto, l’Epipremnum aureum (Pothos) in cucina, il Rosmarino e la Gardenia nella stanza da letto, mentre nella successiva nel 2007 la Chamaedorea seifrizii (Palma da Bamboo), la Pachira aquatica (o Albero dei Soldi), lo Spatiphillum nel salotto, l’Epipremnum aureum (Pothos) in cucina e infine la Dieffembachia Amoenae e la Raphis Excelsa nella stanza da letto.
Dopo 3 mesi dall’installazione delle piante c’è stata una significativa diminuzione del VOCs che hanno continuato a decrescere per tutto l’anno. Sembra infatti che le piante riescano a decomporre le particelle dei VOCs, soprattutto benzene, etilbenzene e xilene.
Si è anche provato a togliere le piante solo per 2 giorni e immediatamente i vOCs sono aumentati. Quindi sicuramente la presenza di piante negli ambienti domestici purifica l’aria. il miglioramento delle condizioni di salute dei soggetti è migliorato solo moderatamente ma questo è sicuramente dovuto al fatto che la permanenza in casa è stata limitata e che i sintomi comunque dipendevano da troppe variabili, ma sicuramente le piante hanno giovato a tutti i soggetti non solo nei sintomi asmatici ma anche a livello psicologico, ognuno di loro ha affermato di aver avuto giovamento generale dato dall’introduzione delle piante.
Questo studio ha preso l’avvio da un famosissimo report della NASA del 1989, il “Clean Air Study”, un progetto teso a trovare un modo per ripulire l’aria nelle stazioni spaziali. I ricercatori hanno concluso che, oltre ad assorbire il diossido di carbonio e rilasciare in cambio ossigeno mediante la fotosintesi, certe piante tenute comunemente in casa, rimuovono i succitati VOCs in particolare sono stati analizzati i livelli di benzene, formaldeide e tricloroetilene.
Ecco la lista delle piante che filtrano l’aria, sicuramente ne troverete qualcuna che avete già in casa e se non la avete vi consiglio di adottarla:
- Hedera helix (edera)
- Chlorophytum elatum
- Epipremnum aureum (Pothos)
- Spathiphyllum
- Aglaonema modestum
- Chamaedorea seifrizii (Palma di Bamboo)
- Dracaena trifasciata (Sanseviera variegata)
- Philodendron cordatum
- Philodendron bipinnatifidum
- Philodendron domesticum
- Dracaena marginata
- Dracaena fragrans
- Ficus benjamina
- Gerbera jamesonii
- Chrysanthemum morifolium
- Aloe vera
- Dracaena deremensis
- Musa oriana (banana)
Riferimenti bibliografici
- Interior Landscape Plants for Indoor Air Pollution Abatement (NASA, J.C. Stennis Space Center Science and Technoilogy Laboratory) – 15 Settembre 1989
- House-plant placement for indoor air purification and health benefits on asthmatics (The Korean Society of Environmental Health and Toxicology – 29 agosto 2014
Scheda realizzata da:
Dott.ssa Stefania Passi
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- PIANTE E RADIOATTIVITA’ (BBC.COM CHERNOBYL PLANT LIFE ENDURES RADIOACTIVITY)
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