Ortica, Urtica, Ortiga, Ardìca, Sdriga, Ardìcula sono i nomi popolari con i quali questa pianta è conosciuta nel territorio laziale e nazionale. L’etimologia del nome Ortica deriva dal latino “Urere” bruciare, in quanto è noto ai più la sua caratteristica urticante dopo un contatto accidentale.
Coltivazione | Raccolta | ||
Semina | Autunno (Rizoma) | Parte utilizzata | Foglie (cucina), Parte aerea, Radici |
Esposizione | Mezz’ombra | Tempo balsamico | Foglie Marzo / Aprile - Parte aerea Giugno / Luglio - Radici Autunno |
Tecnica colturale | Pieno campo | Strumenti | Foglie Coltello / Forbici - Parte aerea Cesoie - Radici Vanga / Zappa |
Irrigazione | Durante tutta il periodo | Luogo di crescita | Incolti, boschi, aree antropizzate, bordo strada, luoghi a mezz’ombra su terreni ricchi di nitrati |
Comunissima in tutte le nostre regioni, dal piano fino a 1800 m, nei prati vecchi, terreni abbandonati, boscaglie, rive, luoghi frequentati dall’uomo e dagli animali, è indicatrice di azoto e di umidità.
L'ortica è una panta erbacea perenne, alta fino a 120 cm, di colore verde scuro. Le sue foglie sono ovali – oblunghe con margine dentato, ricche di peli ghiandolari contenenti la sostanza orticante (istamina, acetilcolina). Rizoma ramificato e strisciante che si sviluppa subito al di sotto della superficie del terreno, dal quale nascono fusti robusti ed eretti a sezione quadrangolare.
L’ortica ancora ad oggi è una pianta bistrattata, infatti a tal proposito nel linguaggio comune quando si vuole indicare qualcosa di inutile o di poca importanza si utilizza il modio di dire “…buttalo alle ortiche”. Invece questa pianta nasconde molteplici virtù ed utilizzi, in campo fitoterapico, cosmetico, alimentare e agricolo.
In ambito fitoterapico la parte aerea della pianta ha proprietà: remineralizzanti per la presenza di minerali ed oligoelementi (ferro, fosforo, calcio, potassio, silicio, manganese, magnesio, rame e zinco); diuretiche, depurative e antireumatiche per la presenza di flavonoidi (rutina e quercitina), carotenoidi (beta-carotene, xantofille e licopene), tannini, mucillagini, istamina e acetilcolina.
La radice, ricca di polisaccaridi, è utile per ridurre sintomi e disturbi legati all’ipertrofia prostatica.
In ambito cosmetico è usata per la preparazione di prodotti specifici per il trattamento della forfora e di altre affezioni del cuoio capelluto e delle epidermide.
In ambito alimentare il suo utilizzo maggiore è quello di “colorante verde” largamente utilizzato dall’industria alimentare, per l’abbondanza di clorofilla nelle sue foglie. Trova anche molto utilizzo nelle preparazioni casalinghe.
La polvere d’ortica miscelata alla farina da origine ad un impasto di colore verde; si può utilizzare anche per la preparazione di risotti, ripieni per paste fresche, torte salate, pesti, minestre e frittate.
Spesso le persone evitano la raccolta dell’ortica a causa della sua caratteristica urticante ma questa è facilmente evitabile utilizzando guanti in gomma e indumenti che non lasciano scoperta nessuna parte del corpo; per di più questa caratteristica si perde dopo circa un’ora dalla raccolta, rendendo la pianta facilmente lavorabile.
In ambito agricolo, trova impiego contro gli afidi o pidocchi delle piante attraverso la sua macerazione in acqua per tre giorni, mentre da macerazioni più lunghe (oltre i sette giorni) si ottiene un ottimo concime liquido anche se d’odore sgradevole. Inoltre le sue foglie sono utilizzate miscelate al foraggio per rendere più lucido il manto del bestiame e per aumentare la produzione di uova dei pollai.
Curiosità: Nel medioevo le sue fibre erano utilizzate insieme alla canapa per la produzione di tessuti. Durante la prima guerra mondiale, quando la Germania e l’Austria terminarono le loro scorte di cotone utilizzarono le fibre d’ortica per la produzione di vestiario (10% di cotone e 90% di fibre d’ortica).
Polvere d’Ortica:
Raccogliere l’ortica durante il suo periodo di fioritura e procedere alla sua essiccazione in un luogo ombreggiato ed areato. Una volta essiccata, dividere le foglie dagli steli e scartare quest’ultimi.
Inserire le foglie secche all’interno di un qualsiasi macinino e polverizzare fino ad ottenere una povere finissima. Questa deve essere vagliata, è sufficiente un semplice colino. La polvere ancora grossolana va polverizzata una seconda volta.
A questo punto la nostra polvere è pronta per essere utilizzata su insalate, minestre, yogurt, miele, marmellate ecc. Utilizzarne un cucchiaino al giorno per le sue proprietà remineralizzanti.
Pesto d’Ortica:
- Ortica 100g
- Mandorle 40g
- Parmigiano 160g
- 1 spicchio di aglio (2g)
- Sale 2g
- Olio 200ml
Inserire tutti gli ingredienti all’interno di un mixer e frullare fino a quando non si ottiene una crema. Se volete personalizzare la ricetta, si possono sostituire le mandorle con i pinoli o noci ed il parmigiano con un altri formaggi.
Fotografie:
Scheda realizzata da:
Erborista Dott. Francesco Tomaselli Iscrizione RNEP n. G FR 0011 S
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