Tarassaco, Dente di Leone, Soffione, Piscialetto, Insalata matta, Capo di frate, Grugno di porco sono i nomignoli più conosciuti e fantasiosi per nominare questa specie botanica molto importante nel mondo dell’erboristeria, appartenente alla famiglia delle Asteracee sottofamiglia Liguliflore.
Coltivazione | Raccolta | ||
Semina | Febbraio-Marzo | Parte utilizzata | Foglie (cucina) Radici |
Esposizione | Pieno sole | Tempo balsamico | Foglie Marzo / Aprile - Radici Autunno |
Tecnica colturale | Vaso / Pieno campo | Strumenti | Foglie Coltello / Forbici - Radici Vanga / Zappa |
Irrigazione | Semina/ Fioritura | Luogo di crescita | Prati incolti |
Il Tarassaco è originario dell’Europa e dell’Asia, cresce quasi ovunque ed in particolare in tutte le regioni temperate del mondo, vegeta bene sui terreni ricchi di azoto di pascoli, giardini e prati.
Il Tarassaco è un’erba perenne, con foglie basali lunghe da pochi centimetri a 20-30 cm, di forma oblunga-obovata, molto caratteristica, simile a quella di Cicoria inthybus a nervo mediano cavo, le foglie giovani sono eduli anche se hanno un sapore amaro. I fiori di colore giallo sono organizzati in capolini solitari e si presentano all’estremità di scapi eretti, più lunghi delle foglie e cavi all’interno.
La dispersione dei semi avviene grazie all'azione del vento ed è tipico della famiglia botanica delle Asteracee, anche se è presente pure in altre famiglie.
La fioritura del Tarassaco, avviene tutto l’anno, più frequentemente in primavera e in autunno.
La radice è cilindrica, lunga fino a 20 cm e larga 5-20 mm, detta a fittone solitamente divisa in 2-3 ramificazioni, marrone all’esterno e bianca all’interno, inodore e amara.
La droga (quella parte della pianta che viene utilizzata) è costituita dalla radice, le foglie ed i fiori.
Le radici si raccolgono in autunno.
I componenti principali sono: tarassicina, tarasserolo, stigmasterina, tarassina, colina, levulina inulina, resina, stelline fitosterolo, taraxasterolo, acido caffeico, acido oleico, acido linolenico, acido palmizio, vitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina C , vitamina D, vitamina PP, sali minerali.
La radice del Tarassaco ha proprietà stimolanti la secrezione biliare, proprietà aperitive, diuretiche, digestive, lassative, depurative, ipocolesterolemiche. Si può consigliare in caso di dispepsia da atonia gastrica e intestinale, anoressia, insufficienza epatica, ritenzione idrica, stipsi e obesità, ipercolesterolemia, iperglicemia, terapie farmacologiche aggressive.
E’ sconsigliabile utilizzare il tarassaco in caso di occlusione delle vie biliari.
Le foglie di tarassaco hanno proprietà similari della radice, ma un più alto contenuto di vitamina C.
Il tarassaco viene assunto sotto forma di infuso (radici e foglie), decotto (radici), estratto fluido (radici), succo fresco ( radici e foglie), e tintura madre.
In passato le radici insieme a quelle della Cicoria (Cichorium intybus) venivano tostate e consumate come succedaneo del caffè, questa bevanda prende il nome di “Ciofeca”. Il termine deriva dall'arabo –šafèq – termine utilizzato nella lingua madre per indicare un liquido imbevibile, un qualcosa o una persona ritenuta di scarso valore, questo perché la Ciofeca era considerata di basso valore rispetto al suo corrispettivo estratto da caffè (Genere Cofeeae).
Ricetta a base di fiori di tarassaco:
Si raccolgono circa 200 fiori i quali vanno lavati e messi in una pentola con 1 litro di acqua e un limone a pezzetti. Si porta a bollore per 40 minuti circa e successivamente si lascia in infusione, a fuoco spento, tutta la notte. La mattina dopo si filtra, schiacciando i fiori. Il liquido ottenuto va portato ad ebollizione con 1 Kg di zucchero integrale, fino a che non abbia raggiunto la consistenza di uno sciroppo. Mettere in barattoli sterilizzati e utilizzare per dolcificare una tisana o come una marmellata.
Curiosità: sull’affascinante forma che gli acheni modellano si è diffusa l’usanza d esprimere i desideri soffiando sulla sfera che formano; si dice che se si riescono a staccare con un solo soffio tutti i semi, il desiderio espresso si avvererà. Le sue proprietà depurative e stimolanti la secrezione biliare lo rendono un valido aiuto per la depurazione dell’ organismo durante i cambi di stagione.
Tisana depurativa al Tarassaco:
- Tarassaco radici
- Carciofo foglie
- Gramignia rizomi
- Menta foglie
Per preparare il decotto: versare nell’ acqua fredda, circa 150 ml, un cucchiaio raso di miscela, portare ad ebollizione e fare bollire a fiamma bassa per 2 – 3 minuti, avendo l’accortezza di coprire il tutto per evitare la dispersione delle sostanze aromatiche volatili e poi filtrare. Una tazza prima dei pasti principali.
Polpette al tarassaco:
- ½ kg di erbe (Tarassaco, Borragine)
- 400g di ricotta
- 100g di parmigiano
- 2 uova, brodo di carne
- farina, noce moscata
- burro, sale, pepe
Lavate accuratamente le erbe raccolte e pulite in precedenza nel campo, lessatele per pochi minuti in acqua bollente e salata. Scolate, strizzate e tritate le erbe finemente. Unite al trito la ricotta e amalgamate con le uova la noce moscata e un po’ di farina, quanto basta a ottenere un composto sodo. Salate a piacimento e lavorate l’impasto per ottenere la forma di polpetta desiderata. Lessatele per qualche minuto nel brodo bollente. Scolatele e servitele con burro fuso e parmigiano grattugiato.
Fotografie:
Scheda realizzata da:
Erborista Dott.ssa Anja Latini - Coordinatrice Nazionale Conels-FEI - Iscrizione RNEP n. G LT 0018 S
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